Una casa per bambini di strada

 

Maison Msaada

Centro di accoglienza e recupero di bambini di strada ed altri bambini vulnerabili.

contributori

Euro raccolti

I bambini!

Arrivo di Angelo e Darock la sera con le bambine da Kamituga dopo un faticoso viaggio a causa del fango e della pioggia

 

Bonanné nel deposito di farine ( aveva aiutato a trasportare i sacchi)

Registrazione dei bambini a scuola

Darock con Justin e Neema.
Lo sguardo di Justin è cambiato tantissimo. E non sorrideva mai quando è arrivato

 

Filomena e Sarah

12 e 8 anni, vivevano a Kamituga con una nonna anziana e malata. La madre deceduta di una malattia attribuita alla stregoneria, il padre in un incidente nelle miniere dovuto al collasso di un tunnel.

Justin

Esther

8 anni, viveva a Mwenga con una madre paralizzata ad una gamba. Le due sorelle più grandi sono rimaste incinta a 14 anni, la maggiore ha lasciato la figlia ( adesso di 5 anni) alla madre ed è andata a cercare lavoro nelle miniere. L’altra deve ancora partorire e aiuta la madre malata. Ha voluto venire con noi.

Mbilizi

14 anni, la madre morta avvelenata quando aveva 3 anni, il padre morto di malattia, viveva a Mwenga con una nonna impazzita dopo l’uccisione del figlio di 16 anni. Aveva smesso gli studi dopo che la nonna era rimasta vedova. Quando è arrivato qui era molto chiuso, ma in poche settimane si è molto aperto ed è sempre sorridente, anche se il ricordo dei genitori lo fa piangere a volte quando è da solo. 

Bauduin

14 anni, lo abbiamo recuperato dall’orfanotrofio di Kamituga, un piccolo centro gestito da una coppia del luogo dove sono accolti alcuni bambini orfani, ma dove la qualità delle cure è molto bassa per mancanza di mezzi, organizzazione e formazione del personale. La madre era morta per “sorcellerie”, il padre aveva perduto la vita nelle miniere. Per vivere andava nella foresta ad aiutare un uomo nel lavoro di produzione del carbone, e la notte spesso dormiva sulla strada, sui banchi del mercato, a Kamituga, finché non è stato accolto nell’orfanotrofio. Ci era stato segnalato per una epilessia mai trattata. Sembrava triste e malnutrito quando lo abbiamo visto per la prima volta. Non ha ancora avuto crisi epilettiche, ma abbiamo subito cominciato un trattamento per una tubercolosi extrapolmonare. Dopo alcune settimane è molto migliorato, ed ha recuperato alcuni kili, ma il trattamento è lungo. È un bambino molto intelligente e che promette di riuscire molto bene a scuola. ci tiene moltissimo a studiare. È un bambino dolce e molto tranquillo, che si è facilmente integrato, anche lui ama molto la scuola.

Kika

12 (?) anni, non conosce la sua età. Trovato casualmente durante una visita nelle miniere di oro intorno a Kamituga, dove aiutava a setacciare la sabbia e portare carichi. La notte dormiva per la strada. Ci ha voluto subito seguire. È stato abbandonato dalla madre che è partita con i fratelli più piccoli e un altro uomo, e dal padre che ha cercato un’altra donna. La madre lavorava pure nelle miniere come “twengeze” (così si chiamano le donne che spaccano le pietre tutto il giorno per cercare polvere d’oro). All’inizio era molto confuso, sembrava avere perduto la nozione del tempo, ma dopo un mese il suo racconto è divenuto più coerente. È molto preciso nella scrittura e disegna molto bene.

Bonannée

14 anni e mezzo. Trovato una notte sulla strada, a Kamituga, insieme a Christian e Heritier, vicino al mercato, mentre suonavano con strumenti improvvisati con bottiglie e barattoli di plastica. Ha vissuto 4 anni sulla strada, dopo la morte dei genitori, entrambi assassinati. La madre era una prostituta. Non è stato facile all’inizio abituarlo a una vita regolare, ma anche lui, che non sapeva neanche scrivere il suo nome, è contento di andare a scuola e sembra sentirsi a casa. 

Fabrice

11 anni. Viveva a Kamituga con una nonna tubercolotica. La madre era morta tanti anni prima per “sorcellerie”, il padre di febbre tifoide. Aveva potuto frequentare solo un anno di scuola, ma ci tiene moltissimo a studiare. È un bambino dolce e molto tranquillo, che si è facilmente integrato, anche lui ama molto la scuola.

Christian

13 anni. Pure uno dei “musiciens de la rue”. La madre è partita con i militari ed il padre con un’altra donna. Ha detto che se rivedrà sua madre le dirà che vuole restare con noi

Neema

11 anni. Trovata all’età di 2 mesi lungo un fiume ed affidata a una donna che già aveva accolto altri orfani. Ha cominciato ad avere già da piccola problemi di comportamento, crisi di aggressività ed agitazione. Non era stato possibile scolarizzarla, forse anche per un lieve deficit cognitivo. Era stata trattata con potenti antipsicotici per controllare le sue crisi. Passava le giornate girovagando per i quartieri di Kamituga. Da noi non prende più alcun farmaco, e benché all’inizio sia stato duro perché era molto impulsiva e spesso picchiava i più piccoli, adesso è ben integrata, e si prodiga per aiutare nelle faccende di casa e nell’accudire Justin e Onorine

Baraka

11 anni, pesa 16 kg e misura 104 cm. È venuto a piedi da Kabogi, un villaggio ca. 70 km da Mwenga, con la donna che lo ha accolto dopo la morte della madre, già malata quando lui era piccolino e rimasta precocemente vedova. È molto riservato ed è arrivato più di un mese dopo gli altri, ma è contento di essere qua è di poter studiare

Chance

7 anni. Entrambi i genitori lavoravano nelle miniere di Lugushwa dove hanno contratto una malattia mortale. Gli altri 7 figli sono stati distribuiti tra vari parenti, Chance è rimasta con una zia malata e anziana. Piange a volte al ricordo della madre, ma è facilmente distratta dalle attività con gli altri bambini

Justine, Justin, Julie

Tre fratellini di approssimativamente 12, 10 e 7 anni, che vivevano soli in una baracca a Kamituga, in seguito alla morte dei genitori. Il padre li aveva già abbandonati dopo la morte della madre. Justine passava tutta la giornata al mercato cercando di racimolare qualche soldo in cambio di qualche servizio. La sera cucinava per i fratellini. Julie usciva a prendere l’acqua, il resto del tempo restava in casa a pulire, lavare, cambiare Justin, bambino autistico et epilettico, con un ritardo dello sviluppo, che non usciva mai. Justin ha fatto in un solo mese con noi dei processi straordinari, grazie all’affetto e attenzioni di tante persone intorno a lui.

Samuel

12 anni. Viveva a Kamituga con una nonna malata, che aveva lavorato nelle miniere. La madre età morta di AIDS, padre era stato trovato impiccato. I fratelli più grandi erano già finito sulla strada, lui aveva già dovuto abbandonare la scuola da tre anni. Ha anche lui un grande desiderio di studiare ed è molto bravo nel disegno. Si sente a casa con noi.

Daniel

13 anni, si è ritrovato sulla strada a Kamituga dopo che la madre è partita con un altro uomo ed il padre con i militari. Non ha più provato a cercare sua madre, benché abbia saputo che è a Kamituga. Il dolore dell’abbandono è stato troppo forte. È un bambino radioso, molto affettuoso e pieno di vita, ma ogni tanto un’ ombra di tristezza lo attraversa. Vuole restare con noi fino alla fine dei suoi studi ( sapeva appena scrivere il suo nome).

Heritier

11 ans. Trovato insieme a Christian e Bonanné. Aveva paura a lasciare la strada, ma i suoi amici sono andati a cercarlo per portarlo al Centro. I genitori sono entrambi partiti, abbandonandolo, la madre forse nella prostituzione, il padre con i militari. Adora la musica.

Onorine

4 (5?) anni. È stata abbandonata subito dopo la nascita dalla giovane madre che l’ha lasciata alla nonna paterna, per andare a lavorare nelle miniere di Lugushwa, dove ha trovato la morte circa un anno dopo. Il padre è morto forse di tubercolosi, lavorava anche lui nelle miniere. La bambina è stata dopo due anni affidata a una zia malata, ma che quando può lavora come”twengeze” ed il cui marito ha la tubercolosi. È stata ricoverata molte volte a causa della malnutrizione.
È una bambina minuta, esuberante, di grande vitalità, molto autonoma; si è adattata fin dal primo giorno alla nuova vita con gli altri bambini, senza mai lamentarsi, ed ama essere circondata di tante attenzioni!

I nostri collaboratori

Ilaria Moneta - cofondatrice

Darock Mukobelwa - cofondatore

Angelo - educatore, istruttore

Farigi - la sarta

Igunzi - guardiano e tuttofare

Wabiwa - cuoca e educatrice

Joseph - guardiano, giardiniere, assistente in educazione

Jules Lwesso - figlio dello Chef della comunità locale, sostenitore e facilitatore del progetto

Mamie - cuoca e educatrice

Le nostre priorità

Nel centro per i bambini di strada e donne vulnerabili che stiamo creando, come in altri centri che intendiamo realizzare o sostenere nel futuro, le nostre priorità sono:

Educazione e formazione

L’alfabetizzazione e l’educazione con particolare enfasi data alle arti (musica, danza, arti figurative…) e la formazione in artigianato, agricoltura e mestieri utili nella società locale. I nostri bambini frequenteranno inizialmente le scuole pubbliche ma riceveranno altre offerte formative nel centro, che coinvolgeranno gradualmente anche la comunità locale.

Vogliamo promuovere gli scambi e incontri tra culture diverse, nella convinzione che ci siano enormi possibilità di arricchimento reciproco e che solo così possiamo crescere come genere umano.

Ci vogliamo impegnare perché tante situazioni di conflitto, abusi, violenza e sfruttamento nei confronti dei più deboli non restino avvolte nel silenzio e nell’oblio: il benessere della nostra società si fonda in gran parte sulla sofferenza di tante altre persone ed esseri viventi, spesso molto lontani, ma ai quali siamo strettamente connessi.

Ambiente e Foresta

I bambini saranno educati al rispetto per l’ambiente e la natura; cercheremo in ogni attività di ridurre al massimo l’impatto ambientale ed il consumo della plastica. Avvieremo collaborazioni con associazioni locali già impegnate nella difesa dell’ambiente e della foresta (l’estrazione incontrollata di minerali e la deforestazione nel territorio di Mwenga hanno suscitato preoccupazioni nella comunità locale…).

Vogliamo impegnarci per il rispetto della natura e di tutte le forme viventi 

Coltivare il proprio cibo

La terra disponibile intorno alla casa sarà coltivata per produrre alimenti di base per l’alimentazione locale (manioca, arachidi, mais, fagioli, patate dolci…) ma anche vorremmo introdurre diversi ortaggi, trattandosi di suolo fertile, per arricchire l’alimentazione dei bambini e valorizzare e diversificare la produzione agricola, creando così anche un esempio per la popolazione locale, abituata a trascurare la terra in cerca di altre risorse. Vogliamo inoltre piantare alberi da frutto come manghi, avocadi, banani, aranci, per dipendere il meno possibile dalla città 

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Our Partners & Sponsors

  • Maria Cristina Moneta e Paolo Bandecchi
  • Silvestra Mariniello
  • Francesco Moneta
  • Lydia Pescollderung
  • Silvia Castagna e Andrea Quarello
  • Mirella Pin e Mahmoud Kassem
  • Dina Meysenburg Moneta
  • Franco Falorni
  • Paolo Profaizer e Johanna Platzgummer

 

  • Carmen Mustile
  • John Talarico
  • Enrica Falbo
  • Amiya Grazia Tripodina
  • union lido mare
  • Vittorio Moneta
  • Roberta Scatizzi
  • Fondazione Casa Cardinale Maffi Onlus

 

 

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